Federico Allavelli
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Appalti internazionali: un nuovo strumento dall’UE

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L’UE ha aperto i suoi mercati degli appalti pubblici in misura significativa ai concorrenti dei paesi terzi e ha sostenuto la fine delle misure protezionistiche sui mercati internazionali.

Consapevole però della necessità di una revisione degli strumenti sovranazionali per rispondere a un ambiente commerciale sempre più ostile, il Parlamento europeo ha adottato ieri, 14 dicembre 2021, la sua posizione negoziale sullo strumento per gli appalti internazionali.

Il fine è quello di offrire opportunità alle imprese europee che partecipano a gare d’appalto fuori dell’UE per il tramite di uno strumento facile da comprendere e da applicare e una riduzione della burocrazia al minimo indispensabile.

Il Parlamento ha così sostenuto l’obiettivo generale della proposta legislativa sullo strumento per gli appalti internazionali (IPI – International Procurement Instrument) modificandone la portata e i poteri discrezionali dei Paesi UE nella sua applicazione.

L’IPI incoraggia l’apertura dei mercati degli appalti pubblici dei paesi che proteggono questo settore introducendo delle misure che limitano l’accesso alle gare d’appalto pubbliche dell’UE delle società provenienti da paesi extra UE che non offrono un accesso simile alle imprese europee.

La Commissione sarebbe così autorizzata a determinare se, e in quale misura, le imprese di un paese terzo devono essere soggette a una misura IPI.

Per rimediare alla disparità di accesso ai mercati degli appalti pubblici la Commissione potrà scegliere tra:

  • adeguare il punteggio dell’offerta delle aziende soggette all’IPI (senza influenzare il prezzo da pagare all’aggiudicatario);
  • escludere l’azienda dalla gara.

Il Parlamento riduce poi a due il numero di eccezioni in cui le amministrazioni aggiudicatrici nazionali possono decidere di non applicare le misure IPI:

  • quando tutte le offerte provengono da aziende di paesi soggetti a una misura IPI;
  • nei casi in cui l’interesse pubblico prevalga sulle considerazioni IPI (come nei settori della salute pubblica o della protezione ambientale).

Si sta valutando l’esenzione delle imprese provenienti da paesi meno sviluppati e da quelli in via di sviluppo e vulnerabili.

Sono state proposte due soglie per determinare quali procedure d’appalto siano soggette a una misura dell’IPI:

  • minimo 10 milioni di euro per lavori e concessioni (come la costruzione di autostrade);
  • minimo 5 milioni di euro per beni e servizi.

Il testo adottato servirà da mandato per la delegazione del PE che il  prossimo 16 dicembre dovrebbe avviare i negoziati interistituzionali con il Consiglio sulla forma finale della legislazione.

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