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Pay transparency: aziende pronte dal giugno 2026

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Per contrastare il gender pay gap il Parlamento europeo nel 2023 ha approvato la direttiva sulla trasparenza salariale, che entro giugno 2026 tutti gli Stati membri dovranno adottare.

La Direttiva 2023/970, approvata il 10 maggio 2023, rappresenta un passo significativo verso la piena attuazione del principio di parità retributiva tra uomini e donne, tanto per lo stesso lavoro quanto per lavori di pari valore.

Questa nuova norma introduce regole più chiare e vincolanti, puntando soprattutto sulla trasparenza salariale.

Le cause di queste disparità sono molteplici: stereotipi di genere, carichi di cura familiare che ricadono principalmente sulle donne, segregazione professionale e scarsa valorizzazione dei lavori di assistenza alla persona.

La Direttiva evidenzia tre problemi principali da affrontare:

–   la mancanza di trasparenza nei sistemi retributivi;

–   l’incertezza su cosa si intenda per “lavoro di pari valore”;

–   le difficoltà che incontrano le vittime di discriminazione nel far valere i propri diritti.

Tra gli aspetti più significativi rientra l’obbligo per le imprese con più di cento dipendenti di redigere annualmente un report sul divario retributivo di genere, che dovrà essere comunicato alle autorità competenti e alle parti sociali.

Un punto essenziale è la definizione ampia di “retribuzione”, che comprende non solo lo stipendio base ma anche bonus, indennità, benefit e contributi accessori. Questi elementi incidono in modo significativo sul divario retributivo.

Sul piano processuale è previsto un alleggerimento dell’onere della prova, chi si ritiene discriminato può fondare la propria azione su presunzioni circostanziale, mentre spetta al datore di lavoro dimostrare l’assenza di discriminazioni. Se il datore di lavoro non rispetta gli obblighi di trasparenza, l’onere della prova passa interamente a suo carico.

Un’altra previsione significativa riguarda gli appalti pubblici, le imprese con un divario retributivo superiore al 5%, non giustificato da ragioni oggettive, possono essere escluse dalle gare.

Infine, la Direttiva prevede sanzioni proporzionate e risarcimenti completi per i danni subiti anche senza limiti massimi.

Lo Studio rimane a disposizione per ogni eventuale chiarimento.

 

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