Il recente intervento del Garante per la protezione dei dati personali rappresenta un passaggio significativo nel percorso di attuazione della disciplina nazionale sul whistleblowing, ambito che negli ultimi anni ha assunto crescente rilevanza per il corretto funzionamento delle organizzazioni pubbliche e private.
Con il provvedimento n. 581 del 9 ottobre 2025, l’Autorità ha espresso parere formale sulle nuove Linee guida dell’ANAC relative ai canali di segnalazione interni ed esterni, adottate in attuazione del d.lgs. 10 marzo 2023, n. 24, norma che recepisce la Direttiva (UE) 2019/1937 e mira a garantire una tutela effettiva delle persone che denunciano violazioni di cui vengano a conoscenza nel proprio contesto lavorativo.
La disciplina si applica ad un ampio novero di comportamenti illeciti, tra cui assumono particolare rilievo le violazioni in materia di protezione dei dati personali e di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, settori nei quali l’adempimento degli obblighi normativi risulta essenziale per preservare la fiducia degli utenti e assicurare standard elevati di sicurezza.
L’attività di gestione delle segnalazioni comporta inevitabilmente il trattamento di dati personali, anche appartenenti a categorie particolari o relativi a condanne penali e reati, riferiti tanto ai segnalanti quanto ai soggetti coinvolti nei fatti denunciati.
Sul punto, il Garante ha ritenuto che tali trattamenti risultino leciti in quanto necessari per adempiere obblighi di legge e per lo svolgimento di compiti di interesse pubblico, nel rispetto degli artt. 6, par. 1, lett. c) ed e), e 9, par. 2, lett. b) e g), del GDPR.
Il parere sottolinea inoltre la necessità di adottare misure tecniche e organizzative idonee a garantire la riservatezza del segnalante, la sicurezza dei canali utilizzati e la protezione delle informazioni trattate, nonché di assicurare un’informativa chiara e completa sul trattamento dei dati personali nell’ambito del procedimento di segnalazione.
Le indicazioni fornite dall’Autorità contribuiscono a delineare un quadro più solido e coerente, rafforzando le tutele previste dall’ordinamento e promuovendo una gestione responsabile e trasparente dei flussi informativi interni alle organizzazioni.
Ne emerge, in particolare, l’importanza di un approccio integrato al whistleblowing, inteso non solo come strumento di emersione degli illeciti ma anche come elemento fondamentale di prevenzione e di promozione della legalità.
Lo Studio rimane a disposizione per eventuali chiarimenti.