Federico Allavelli
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Vaccinazione sui luoghi di lavoro: definito il Protocollo nazionale

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Un altro (ottimo) passo per favorire l’applicazione e l’efficacia delle misure anti-covid negli ambienti di lavoro e di accrescerne, conseguentemente, la sicurezza e la salubrità.

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Aziende e datori di lavoro possono ora impegnarsi concretamente per la vaccinazione diretta dei lavoratori che, a prescindere dalla tipologia contrattuale, prestano attività in loro favore.

Il 6 aprile scorso è stato definito tra Governo e Parti Sociali il Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro”.

 

Ecco la sintesi dei punti essenziali.

I datori di lavoro possono manifestare la disponibilità, singolarmente o in forma aggregata e indipendentemente dal numero di risorse.

Le risorse, a prescindere dalla forma contrattuale che le lega ai datori, adeguatamente informate, devono aderire volontariamente.

Le procedure di raccolta delle adesioni dovranno essere realizzate nel pieno rispetto della scelta volontaria, della privacy ed evitando ogni forma di discriminazione delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.

I datori di lavoro interessati si attengono al rispetto del Protocollo nonché di ogni altra prescrizione adottata dalle Autorità competenti, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà aziendale con il supporto del medico competente.

I piani aziendali (comprensivi del numero di adesioni) sono proposti dai datori di lavoro all’Azienda Sanitaria di riferimento.

I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro. Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, inoltre, il tempo necessario alla medesima è equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro.

I costi per la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi), degli strumenti formativi e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti.

La somministrazione del vaccino:

  • è riservata ad operatori sanitari (a cui è offerto lo specifico corso di formazione);
  • viene eseguita in locali aziendali idonei.

In alternativa a quanto sopra i datori di lavoro possono ricorrere a idonee strutture sanitarie private concludendo specifiche convenzioni e comunicando il numero di adesioni (ovvero a strutture sanitarie dell’INAIL). 

 

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